In questo volume, Donald Kalsched prosegue con la ricerca e l’esplorazione iniziata nel suo primo libro Il mondo interiore del trauma, da noi pubblicato oltre dieci anni fa. In questo libro l’autore entra profondamente nei momenti mistici e spirituali che spesso si manifestano nelle dimensioni più intime del lavoro psicoanalitico. Attraverso la descrizione di numerosi casi e quadri clinici che comprendono dialoghi terapeutici e sogni, l’autore ci conduce a una dimensione che non può essere ridotta alla storia familiare. Kalsched mostra come la psicoterapia del profondo, attraverso le ferite del trauma, può condurre entrambi i partner psicoanalitici, a una dimensione di realtà non ordinaria in cui risiedono potenze demoniche: chiare e scure, luminose e umbratili. Questo mondo “mito-poietico”, suggerisce l’autore, non è semplicemente il prodotto delle difese e della lotta con la dura realtà della vita, come Freud ha suggerito, ma è un fatto eterno di umana esperienza, un mistero che è spesso al centro del processo di guarigione, e che tuttavia, talvolta, stranamente resiste. Anche attingendo alla letteratura mondiale (la discesa agli inferi di Dante come paradigma del processo terapeutico; l’innocenza dell’infanzia e il suo ruolo centrale nella vita spirituale di ciascuno di noi, come suggerisce Il piccolo Principe,…).
